imputato Oscar Wilde, a cura di Paolo Orlandelli e Paolo Iorio, recensione di Loredana De Vita

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“Imputato Oscar Wilde. Gli atti dei due processi per oltraggio al pudore e oscenità” (Stampa alternativa, 2011) a cura di Paolo Orlandelli e Paolo Iorio è un volume di particolare interesse per conoscere non solo l’estrosità di un grande autore come fu Oscar Wilde, ma per visualizzarne anche la fragilità dinanzi a tutto ciò che nella vita annienta il pensiero per ridurlo a semplice sintesi dei fatti.
Leggere gli atti processuali dei due processi che Oscar Wilde subì per “atti osceni” apre davvero tutto un mondo sul pensiero dell’epoca di Oscar Wilde che, purtroppo, prosegue anche oggi nel pregiudizio di molti, ma schiude anche una finestra di conoscenza sul sistema giudiziario inglese e, ancora di più, evidenzia la grandezza e contemporanea fragilità di una persona che si mostra con coraggio in tutta la sua nudità restando incompreso e giudicato.
Quello che risalta molto grazie alla lettura degli atti processuali è la differenza tra i due diversi giudizi. Nel primo, infatti, Oscar Wilde risalta per il suo pensiero, la forza della sua parola, la capacità di guardare oltre il frammentario contingente delle abitudini e dei luoghi comuni.
Il secondo processo, invece, lo vedrà fragile e quasi senza parole da contrastare agli attacchi che lo vessano e lo dipingono come meschino.
Qual è la diferrenza tra i due processi? Che mentre il primo consente a Wilde di esprimere il suo pensiero e la natura profondamente misteriosa di ciascuna anima che merita rispetto, il secondo si attiene a dei fatti esclusivamente concreti cui non è consentito rispondere con ciò che c’è dietro i fatti e che dà loro origine. Il risultato fu la condanna di Wilde a due anni di lavori forzati. Le sue opere furono bandite dai teatri e dai circoli letterari, la sua figura, al massimo dello splendore artistico, fu annichilita e annullata dal perbenismo dilagante che occultava le tante altre verità che il “compromesso vittoriano” imponeva di celare. Gli anni di prigionia condussero Wilde alla morte in quasi totale solitudine.
“Imputato Oscar Wilde. Gli atti dei due processi per oltraggio al pudore e oscenità” (Stampa alternativa, 2011) a cura di Paolo Orlandelli e Paolo Iorio, un libro interessante su cui riflettere per comprendere l’umanità di un uomo, Oscar Wilde, che, come tutti, prima di essere autore, era semplicemente una persona e non la sua maschera.

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