“Mezzanotte a Viareggio” di Adele Libero nel terzo anniversario della strage

 

Vito pedalava,

nella notte conduceva,

la sua bici e si affrettava,

a mezzanotte meno tre.

In ritardo risultava,

al lavoro si recava,

il pane lui faceva,

il migliore, credi a me.

Mente sgombra, ansimava,

al matrimonio non credeva,

ma la ragazza ce l’aveva,

forte e bella, sol per sé.

Ma un treno deragliava,

un gas liquido fuoriusciva,

una lingua cattiva lo ghermiva,

a mezzanotte meno tre.

La sua bici si fondeva,

la sua pelle già fumava,

un respiro lui esalava,

senza il tempo di un perché.

Vito, Vito, la vita spezzata,

chi ti piange, la fidanzata?

Ma Viareggio è già ripartita,

la tua assenza non è sentita.

Sul mio foglio rivivrai,

chi ti legge commuoverai,

a pedalare tornerai,

in tempo al lavoro arriverai,

ed il pane sfornerai

proprio a mezzanotte e tre.