“Mezzanotte a Viareggio” di Adele Libero nel terzo anniversario della strage
Vito pedalava,
nella notte conduceva,
la sua bici e si affrettava,
a mezzanotte meno tre.
In ritardo risultava,
al lavoro si recava,
il pane lui faceva,
il migliore, credi a me.
Mente sgombra, ansimava,
al matrimonio non credeva,
ma la ragazza ce l’aveva,
forte e bella, sol per sé.
Ma un treno deragliava,
un gas liquido fuoriusciva,
una lingua cattiva lo ghermiva,
a mezzanotte meno tre.
La sua bici si fondeva,
la sua pelle già fumava,
un respiro lui esalava,
senza il tempo di un perché.
Vito, Vito, la vita spezzata,
chi ti piange, la fidanzata?
Ma Viareggio è già ripartita,
la tua assenza non è sentita.
Sul mio foglio rivivrai,
chi ti legge commuoverai,
a pedalare tornerai,
in tempo al lavoro arriverai,
ed il pane sfornerai
proprio a mezzanotte e tre.
Che grande tragedia!….. e ogni grande tragedia conserva dentro di sé tante piccole grandi tragedie……. E ogni personale tragedia resta chiusa nel cuore di chi qualcuno ha perso………….
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un pianto che mi accomuna
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Piango ancora queste morti, purtroppo inutili e sulle quali, come al solito, non si è saputo più niente!!!
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