Mi porti al campo rom? di Daniela Domenici

In genere il sabato pomeriggio a quei mariti che gentilmente chiedono “dove vorresti andare?” le mogli rispondono: “mi porti al cinema? Al concerto? A fare shopping?”…e consimili.

Poco fa a mio marito che mi ha posto questa domanda alla quale ho risposto: “sarei felice se mi portassi al campo rom, l’unico vero desiderio che ho è questo, vorrei salutare i miei alunni che vivono là”.

E mio marito mi ha accontentato; a cavallo del nostro scooter siamo arrivati alla rete che lo circonda nella quale c’è una grande apertura su un campo di calcio in terra battuta dove stavano giocando alcuni bambini.

Sono scesa e mi sono avvicinata a chieder loro se conoscevano Gersana, Egzon e Meldin, i miei tre alunni rom e loro hanno interrotto subito la loro partita per rispondermi in un italiano quasi perfetto. Mi sono presentata subito come la loro prof d’inglese spiegando che avevo desiderio di salutarli e loro sono corsi all’interno del campo per cercarli e mi hanno riferito che, casualità, erano tutti e tre altrove. Ho chiesto loro di dire ai “miei ragazzi”, al loro rientro, che ero passata da là. Mentre chiacchieravo con questi bimbi è rientrata una coppia di religione islamica (l’ho dedotto dal loro abbigliamento) che gentilmente mi ha chiesto chi cercassi; dopo che gliel’ho detto, con un grande sorriso, mi hanno detto: “grazie per esserci venuta a trovare”.

Mentre andavo via uno dei bimbi mi ha salutato con un delizioso “good-bye” dopo essersi scusato perché, poco prima, mi aveva detto “ciao prof” invece che “buonasera”: non vedo l’ora di tornarci.