Pioggia di Adele Libero
Napoli piange e piove, stamattina,
anche il Vesuvio è tutto abbottonato,
tra nuvole, lui lesto, s’è ammantato
un raggio del mio sole s’è sgranato.
…
Il mare riconosce i suoi tremori,
le gocce tamburellano le coste,
le barche s’allontano dal molo
con una coda di gabbiani in volo.
…
Si lavano la faccia quei palazzi,
si spruzzano in pozzanghere i bambini,
si inzuppano ai semafori i passanti
e nei caffè stazionano gli ombrelli.
…
Un nastro rosa, poi, avvolge il giorno,
un ampio arcobaleno di magia,
la vita già riprende nella via
e il cuore aspetta di vederti intorno.
Grazie, Enzo, le tue parole sono uno stimolo a scrivere ancora della “nostra” Napoli, magari descrivendo anche quei luoghi ove non c’è mai “il sole”.
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Come lo faccio? cantato,pittato, parlato, versificato? Si, Napoli…la mia Napoli, della quale conosco angoli pieni di luce e di straordinaria bellezza e bui vicoli senza sole e pieni di bassi dove la speranza non riesce a trovare posto, tanto sono addossati gli uni agli altri. Si la tua lucida descrizione è bella e veritiera, ma ancora una volta sei passata velocemente col pennello. Brevi e rapidi tocchi!…E forse ognuna di quelle cose descritte avrebbe meritato un approfondimento, una visione più ampia e più completa. Le racconti bene le cose. Non v’è dubbio, su questo. E sei stata anche abbastanza armonica anche se non è poesia cadenzata da un ritmo. E Napoli il ritmo ce l’ha nel sangue…è genetico. Non te lo dimenticare mai. Comunque bella, fresca, da inquadrature televisive! Brava. …Io.(mi sai!).
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Molto descrittiva….mi sembra di vederla la bella Napoli: l pioggia e, alla fine, l’arcobaleno……
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