Non ho gli strumenti…di Daniela Domenici
“…perciò quelle che all’inizio credevo vere e proprie recensioni o critiche si sono rivelate per me solo delle “impressioni” di una appassionata di teatro che ha troppi pochi strumenti di analisi per poter scrivere qualcosa di più del “mi piace” o “non mi piace”. Con questo non mi permetterei mai di impedirti di scrivere e di diffondere il tuo parere sugli spettacoli (c’è posto per tutti ed è giusto che ci sia) ma le tue critiche non hanno più valore di quelle che possono essere gli apprezzamenti del normale spettatore…”: voglio condividere con voi una parte della lunghissima mail ricevuta, in posta privata, questa mattina da un “addetto ai lavori” del mondo teatrale fiorentino di cui non farò il nome, naturalmente, come non l’ho mai fatto le altre volte che ho ricevuto dinieghi per i motivi più vari e ho semplicemente eliminato quel teatro, quella compagnia o quel singolo teatrante.
Come qualcuna/o di voi sa non mi sono mai spacciata per giornalista con la G maiuscola, o pubblicista, perché non ho, e non ho intenzione di avere, il tesserino ufficiale; la mia è solo una enorme, viscerale passione per il teatro, nata quando ero ancora adolescente qui a Firenze (anno 1971 e seguenti…) iniziando a frequentare il loggione più in alto e lontano alla Pergola, quello più economico, da cui mi sono goduta alcuni grandi come Luigi Vannucchi e Sergio Fantoni, tanto per citare alcuni di quelli che ricordo…
Questa passione si è poi trasformata, nella mia precedente “vita siciliana”, in un hobby: provare a mettere su carta, eufemismo per dire sul web, le emozioni provate e la mia pregressa cultura teatrale; un webmaster amico mi propose di pubblicarle nel sito da lui diretto e da lì iniziai a prenderci gusto per poi passare al quotidiano online a cui ancora, talvolta, collaboro.
Il mondo teatrale catanese e siracusano, quello in cui amavo essere presente con un’assiduità ben nota agli amici attori e registi, ha iniziato ad accogliere e ad apprezzare le mie “recensioni” (che la persona di cui sopra non ritiene abbiano i titoli per chiamarsi così…) non solo con affetto ma con infinita riconoscenza consapevole di quanto una recensione possa far decollare uno spettacolo e quindi non solo venivo accolta a braccia aperte ogni volta che ero nel pubblico ma addirittura si richiedeva la mia presenza con mail e telefonate.
Quando due anni fa sono tornata a vivere a Firenze, dopo 30 anni di assenza, il mondo teatrale fiorentino non mi conosceva e quindi la prima volta che ho applaudito, e poi recensito, uno spettacolo qui ero consapevole che, forse, avrei dovuto “faticare” più a lungo per farmi apprezzare, cosa che invece non è successa; anzi, dopo meno di un mese da quella “prima volta” (e ringrazio ancora l’entourage di quel teatro che mi ha dato fiducia e dove torno sempre con infinito piacere e affetto) le mie cosiddette “recensioni” già volavano sul web (e ancora non avevo creato il mio sito – salotto culturale online) e alcuni teatri o singoli attori e registi fiorentini iniziavano a fare a gara per avere la mia presenza…
Ho vissuto due intere stagioni teatrali, la seconda, quella appena trascorsa, con più rarefazione dato l’impegno di docente, e avevo già iniziato a fare una “scrematura” di teatri e attori che non desideravano la mia presenza e le mie seguenti “recensioni” che all’alba della mattina dopo erano già online; stavo per pregustare l’inizio della mia terza stagione teatrale fiorentina quando, stamattina, mi è arrivata questa deliziosissima mail di cui vi risparmio il resto del contenuto…
Avevo già deciso di ridurre ulteriormente le mie presenze proprio per l’impegno scolastico, grazie a questa “persona” saranno ridotte al minimo visto che “non ho gli strumenti per scrivere delle vere recensioni teatrali…”: a Firenze c’è chi si pavoneggia da tempo in questo ruolo come unico “illuminato” e meritevole di tale “missione”, sarà finalmente felice di questo, il campo è tutto suo…buona vita…la scuola mi aspetta, lasciate che i bambini vengano a me, loro sono puri di cuore…
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Spesse volte gli “addetti ai lavori”, dovrebbero imparare a fare solo il loro mestiere e non quello di straparlare. Purtroppo carissima Daniela, la gente può essere piena di tessere, tesserini lavorativi e anche tessere del supermercato, ma a volte risulta meno capace di chi tessere non ne ha e tutto questo porta solo ad una cosa: l’invidia. Sentimento bruttissimo ma purtroppo esistente. Evidentemente questa persona per quanto interno al suo mestiere ha notato in te, ciò che lui non potrà mai essere, hai anche spiegato che tipo di mestiere svolge, quindi una persona che c’entra ben poco con ciò che fai tu. Lui recita, tu scrivi e non so quale delle due cose sia più difficile, ma so solo una cosa che di lui non conosco la recitazione e dopo questo post tuo, non voglio conoscere, ma conosco la tua penna e credimi, che se l’Italia avesse più penne come le tue, forse il teatro avrebbe più luce e serietà. Le critiche aiutano a crescere e noi attori abbiamo bisogno di una come te.
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Andrea carissimo, grazie di vero cuore per queste tue parole che mi hanno commosso e che mi danno la spinta a continuare nonostante tutto, nel mio piccolo, con la passione che mi contraddistingue per amore del TEATRO… (per dovere di cronaca la persona in questione è un attore straordinario e poliedrico che però…ha come amico l’Unico, Intoccabile critico teatrale fiorentino…:-)
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Daniela non devi assolutamente giustificarti. Questo innominato signore di certo non è un bravo recensore e sotto la spocchia delle sue parole pleonastiche e inutili si cela probabilmente una giustificata insicurezza. Io ho alcuni anni più di te e frequentavo la Pergola da bambina, quando ancora il loggione aveva i sedili di pietra non numerati e per accedervi si stava in coda all’ingresso finchè aprivano e una torma selvaggia si scatenava su per le scale, ognuno fieramente determinato ad accaparrarsi i posti migliori. Così avevano fatto da giovani critici indimenticabili come Paolo Emilio Poesio, che mai e poi mai avrebbe neppure concepito di scrivere una lettera come quella che tu citi del suo indegno successore.. L’arete e qualsiasi espressione creativa si fanno per tutti e spesso conta più il parere dello che non quello di presuntuosi frustrati tesserati critici. Fidati, parola d’artista. Se per caso volessi inoltrare questo mio parere all’interessato ne sarei lietissima…
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grazie Lucilla ma chi ha scritto queste parole non è un critico ma un attore e regista teatrale che ho recensito più di una volta e che cambiato idea su di me…:-)
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Ma com’è magnanime questo amico che ti ha scritto! Meno male che ti lascia il diritto di scrivere delle impressioni, anche se, a suo modo di vedere, non sono altro che quelle di un normale spettatore.
Ma l’ “amico” non si rende conto che questa sua “critica” è invece un complimento bellissimo !! Ma quale spettatore ha bisogno di critiche paludate e dotte – peraltro le tue dotte lo sono, visto il tuo bakground culturale – anzichè semplici impressioni, scritte benissimo, che danno subito il senso dello spettacolo che andrà a vedere o che ha già gustato ?
Io gli auguro di continuare a scrivere le sue “tecnicissime” recensioni o critiche che dir si voglia, per quanto dubito che troverà molti lettori al di fuori della sua ristretta cerchia di amici e conoscenti !!
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grazie Adele, come ho detto anche all’amica Lucilla chi mi ha scritto quelle parole non è un critico teatrale bensì un attore e regista che ho recensito più volte e che ha cambiato idea su di me…
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