Il mandante, di Maria Teresa Valle, Fratelli Frilli 2019, recensione di Daniela Domenici

Talvolta mi capita di fare come i gamberi, di leggere i libri di autori e autrici a ritroso perché mi sono piaciuti tanto che sento il desiderio di approfondire la conoscenza del/la protagonista; è il caso del commissario capo Damiano Flexi Gerardi, detto “il Becchino” per il suo abbigliamento, della scrittrice ligure Maria Teresa Valle.

Ho letto prima il secondo della serie

https://danielaedintorni.com/2021/02/17/colpevole-di-innocenza-di-maria-teresa-valle-fratelli-frilli-editori-recensione-di-daniela-domenici/

pochi giorni fa il terzo, appena edito

https://danielaedintorni.com/2022/06/22/genova-una-pallottola-per-il-becchino-fratelli-frilli-2022-recensione-di-daniela-domenici/

e ora vado a parlarvi della sua prima indagine ne “Il mandante”.

Il commissario torna a vivere e a lavorare a Genova dopo dieci anni di “esilio” in Sardegna, siamo negli anni Cinquanta, subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale. E si troverà a interagire nuovamente con il suo vice Bonvicini con cui c’era una certa ruggine che è rimasta intatta e con il giovane ispettore Marceddu con il quale nasce una sintonia immediata e una comunanza di vedute nel cercare di risolvere la serie di omicidi che  sembrano apparentemente non essere collegati tra loro. Scavando a fondo con caparbietà e intuito Flexi Gerardi riuscirà a trovare il bandolo della matassa ma sarà un percorso doloroso e irto di ostacoli.

Bravissima Valle a caratterizzare psicologicamente il Becchino, suo fratello Vincenzo, sua moglie Angela e i loro bambini e i/le tantissimi/e coprotagonisti/e molti/e dei/lle quali ritroveremo nei due libri seguenti: complimenti di vero cuore, Valle, per questo commissario così umano e, allo stesso tempo, così professionale!

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