Dicembre freddo (la madre) di Adele Libero

dicembre(lamadre)

Dicembre freddo e triste del’ottanta.

Qualcuno avanza lento nella neve

è l’alba e solo un passero s’incanta

a cercar briciole col suo passo lieve.

Grigio appare un portone ed una buca

quel qualcuno appoggia lì un fagotto,

col cuore fermo poi si dà alla fuga,

ansando, strano, come un orologio rotto.

Il passero stupito apre il pacchetto

ed un faccino gelido riluce.

La bimba piange nelle fasce stretta

s’avanza il giorno con la nuova luce.

Perché donna donasti vita al caso?

Perché lasciasti lì tua carne e sangue?

Perché più non cercasti amore nato?

Ma poi negli anni vagasti senza meta,

sempre al ricordo di quella tua figlia,

piangendo sì come di mar conchiglia.